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È difficile trovare un'attività umana che sia stata capace di modificare il territorio in profondità e a tutti i livelli come ha fatto l'estrazione mineraria durante i secoli. E anche quando le miniere chiudono, le cicatrici che lasciano sono praticamente indelebili sia per quanto riguarda la conformazione del territorio sia per i segni impressi sul tessuto sociale dei suoi abitanti. Ma è proprio grazie alla sua radicalità che l'attività mineraria ha prodotto immaginari molto più potenti e duraturi rispetto a quelli derivanti dalle altre attività produttive umane; e continuamente alimentati da narrazioni orali, letterarie, cinematografiche, videoludiche e da una iconografia specifica e inconfondibile. Utilizzando come caso di studio il vastissimo patrimonio minerario della Sardegna, obiettivo del libro è mostrare come tali immaginari possano essere riutilizzati per la valorizzazione e la gestione delle aree estrattive dismesse nella attuale mediasfera multimediale.